Vendemmia 2025 di Tenuta Santa Maria: Report e Prime Impressioni
A distanza di qualche settimana dalla vendemmia 2025, nelle cantine di Negrar e Colognola ai Colli stanno nascendo i nuovi Valpolicella e Soave: vini che già lasciano intravedere un profilo promettente.

Un’altra annata nel campo sta per concludersi e, mentre nei vigneti la vite si prepara alla dormienza invernale, a Tenuta Santa Maria è tempo di fermento e attesa. Come da tradizione, condividiamo con voi le prime impressioni su ciò che l’annata 2025 ci regalerà.
Un’annata complessa, un equilibrio ritrovato: il 2025 tra sfide climatiche e cura artigianale
Il 2025 si è rivelato un anno capace di mettere alla prova anche le esperienze più consolidate. Dopo un inverno mite e una primavera regolare, l’inizio dell’estate è stato segnato da temperature elevate, seguito da un’alternanza prolungata di giornate piovose e soleggianti. Questa variabilità estiva ha inciso sull’invaiatura dei grappoli e, con le piogge settembrine, sulla fase finale di maturazione delle bacche.
Per mantenere la salute del vigneto e accompagnare lo sviluppo ottimale delle uve, nelle settimane precedenti alla vendemmia abbiamo intensificato il lavoro agronomico, già curato per tutto l’anno con attenzione puntuale. La gestione della chioma e il defogliamento selettivo a mano prevendemmiale ci hanno consentito di contrastare l’umidità nelle settimane comprese tra fine agosto e inizio ottobre. Un prezioso aiuto durante la raccolta ci è invece stato teso dal vento dei Lessini, che incanalandosi nella vallata dove si trova la nostra Tenuta di Negrar, ha accelerato l’asciugatura dei filari dopo gli episodi piovosi, permettendoci di tornare al lavoro in tempi rapidi e procedere con la vendemmia. Anche durante l’appassimento il vento ha fornito il suo supporto, garantendo una lenta e graduale disidratazione delle uve sulle arele, nel pieno rispetto del metodo tradizionale dell’Appassimento.
Ancora una volta, l’artigianalità dell’uomo ha dimostrato di essere la risorsa più efficace: è attraverso il contatto quotidiano con il vigneto che si riconoscono le sue necessità e si guida ogni fase di sviluppo verso la migliore gestione possibile.
La vendemmia 2025: un raccolto selezionato, un potenziale di grande qualità
Nonostante le sfide climatiche, l’accurata conduzione agronomica dei vigneti e la selezione rigorosa dei grappoli hanno permesso di ottenere uve di qualità eccellente, seppur in quantità leggermente inferiori rispetto al 2024.
A inaugurare la vendemmia 2025 sono stati i nostri crux internazionali in zona Soave. Lo Chardonnay, raccolto tra il 22 e il 25 agosto, ha piacevolmente superato le aspettative, presentando un’acidità superiore alla media e preannunciando un vino fine ed elegante, ideale per un lungo affinamento in barrique.
A seguire il Merlot, vendemmiato tra il 4 e il 15 settembre, che ha risentito delle pioggie settembrine con un iniziale sviluppo di botrite nobile. Ciò conferirà una maggiore concentrazione polifenolica, traducendosi in un vino arricchito da sottili note erbacee.
In Valpolicella, le varietà destinate alla messa a riposo per l’Amarone e il Recioto della Valpolicella Classico sono state raccolte secondo queste tempistiche: la Corvina a partire dall’8 settembre; Corvinone, Rondinella e Oseleta tra l’11 e il 13 settembre. In fruttaio, l’elevata umidità dell’aria e i fenomeni temporaleschi hanno richiesto un intervento costante del nostro team, impegnato in una scrupolosa pulizia quotidiana per controllare lo sviluppo della botrite e favorire una concentrazione equilibrata delle uve.
A chiudere la campagna vendemmiale sono state Corvina, Corvinone, Rondinella ed Oseleta per il Valpolicella Superiore, raccolte dal 22 al 24 settembre, e la Garganega per il nostro Soave Lepiga, vendemmiata dal 16 al 24 settembre. Anche queste varietà hanno espresso una spiccata acidità, elemento che lascia presagire vini freschi, equilibrati e dal potenziale evolutivo interessante.
L’annata 2025: quando la maestria umana fa la differenza
La vendemmia 2025 ci insegna, ancora una volta, che la qualità nasce dall’incontro tra natura e competenza umana. Ogni grappolo raccolto, ogni scelta in vigneto, ogni intervento in cantina è stato guidato dal rispetto per i territori della Valpolicella e del Soave, e dalla volontà di esaltarne l’identità. Le prime vinificazioni lasciano presagire vini di carattere, eleganti e longevi, capaci di raccontare un’annata complessa ma ricca di soddisfazioni.
A Tenuta Santa Maria continuiamo a credere che la vera eccellenza si ottenga attraverso un ascolto attento della vite e il quotidiano impegno nel campo. Con questa convinzione, attendiamo con entusiasmo l’evoluzione dei vini del 2025, pronti a condividerne il risultato con voi nei prossimi mesi.
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