Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani - Valpolicella Verona Italy
Appassimento della Corvina - Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani - Valpolicella, Verona

L’Appassimento

Una tecnica tradizionale per la produzione dell’Amarone e del Recioto della Valpolicella

L’appassimento, cuore pulsante di Amarone e Recioto, è un’arte esclusiva della Valpolicella nelle provincia di Verona, dove il microclima temperato del Lago di Garda e le brezze alpine scolpiscono acini concentrati, ricchi di zuccheri e aromi complessi. Corvina e Rondinella e gli altri numerosi vitigni autoctoni, si fondono a una tradizione romana affinata nei secoli, dando vita a vini di struttura poderosa ma equilibrata e grandissima longevità. Nei fruttai ventilati, maestri come Gaetano Bertani hanno affinato nel tempo un processo che è pura poesia del territorio veronese. Il risultato è espressione autentica, un patrimonio che parla di storia e terroir in ogni sorso.

Acinaticum 1928 - Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani
Acinaticum 1928 - Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani

La storia dell’Appassimento a Verona

Diverse testimonianze dimostrano come la pratica di appassire le uve per produrre vini di alta qualità fosse radicata nella cultura vinicola di Verona sin dall’antichità, sebbene l’uso specifico dei termini “Recioto” e “Amarone” per questi vini sia una denominazione più recente.

Questa cronologia evidenzia come Verona abbia sviluppato e preservato l’appassimento, rendendolo un pilastro della viticoltura della Valpolicella.

Epoca romana

Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, Libro XIV, 77-79 d.C.) descrive il passum, un vino dolce da uve essiccate al sole (Passum fit ex uvis siccatis ad solem), precursore delle tecniche veronesi, diffuso nel nord Italia romano e probabilmente adattato localmente.

Medioevo

Un manoscritto del XII secolo dalla Basilica di San Zeno a Verona cita un vinum dulce et pretiosum, vino dolce e concentrato, suggerendo metodi di appassimento ereditati dai Romani e affinati con uve locali.

XV-XVIII SECOLO

Repubblica di Venezia

Pier de’ Crescenzi (Ruralium Commodorum, 1304-1309) documenta uve appese in luoghi ventilati, pratica perfezionata a Verona, dove la Valpolicella emerge come centro vinicolo di eccellenza.

XVI secolo

Un documento del 1550 circa menziona il “Recioto”, dal dialettale recia (ripe upper cluster)(parte matura del grappolo), segnando la formalizzazione dei vini dolci da appassimento nella regione.

Anni ‘20 del Novecento

Acinaticum 1928 e uve in appassimento nel fruttaio storico - Tenuta Santa Maria di Gaetano Bertani

Nasce l’Amarone come “Recioto secco”, evoluzione del metodo con fermentazioni prolungate, creando un vino ricco e asciutto.

Riconoscimenti
Moderni

La DOC (1968) regola produzione e invecchiamento dell’Amarone; la DOCG (2010) introduce controlli di qualità, esame organolettico e la menzione “Riserva” (aggiornata nel 2014).

Antico Fruttaio per L’appassimento delle Uve - 1700
Antico Fruttaio per L’appassimento delle Uve - 1700

Il processo di appassimento

La produzione di Amarone e Recioto inizia con una selezione rigorosa in vigneto, dove si scelgono grappoli maturi e privi di difetti per garantire qualità ottimale durante l’appassimento. Questo processo concentra zuccheri, acidi e composti aromatici, con una perdita idrica del 40-60%, definendo il profilo distintivo di questi vini. Le uve vengono disposte su arelle nei fruttai storici di Tenuta Santa Maria ad Arbizzano di Negrar, ambienti del XVIII secolo progettati con ampie finestre per sfruttare la ventilazione naturale della Valpolicella.

Senza deumidificazione meccanica, l’appassimento si protrae per 3-4 mesi, permettendo una disidratazione lenta che preserva la complessità aromatica e strutturale. Le arelle assicurano un flusso d’aria uniforme attorno ai grappoli, disposti in un unico strato per evitare muffe e consentire un monitoraggio preciso. Questo metodo tradizionale massimizza la concentrazione dei componenti, fondamentale per il carattere unico di Amarone e Recioto.

Come evolvono gli aromi durante l’appassimento nelle uve autoctone

L’appassimento delle uve trasforma gli aromi della frutta fresca in complessi bouquet che delineano l’identità unica dell’Amarone. La ricchezza delle varietà autoctone veronesi, selezionate nel corso dei secoli, contribuisce all’unicità dell’Amarone.

Sintesi Temporale dell’appassimento

0-30 giorni

Dominano gli aromi primari (frutta fresca, fiori), con una concentrazione iniziale di zuccheri e polifenoli.

30-60 giorni

Si sviluppano gli aromi secondari (frutta secca, spezie dolci), con la liberazione di terpeni e norisoprenoidi.

90-120 giorni

Emergono gli aromi terziari (cuoio, tabacco, cacao), grazie all’ossidazione dei polifenoli e alla formazione di glicerolo ed esteri.

Evoluzione degli aromi nelle diverse varietà

Le quattro principali, Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta, si distinguono per la loro capacità di appassire grazie a bucce spesse, equilibrio di acidità e zuccheri, e resistenza alla botrite, elementi che altre uve non possiedono nella stessa misura in ambienti simili.

Ogni varietà di uva evolve durante l’appassimento secondo le proprie caratteristiche intrinseche, modellando il profilo aromatico, la struttura e il potenziale di invecchiamento dell’Amarone e del Recioto.

Precursori Aromatici e Processi Biochimici

Durante l’appassimento naturale, la concentrazione innesca una serie di reazioni biochimiche e fisiche che modificano le caratteristiche aromatiche dell’uva, giocando un ruolo chiave nello sviluppo dell’unicità aromatica dell’Amarone.

Gli zuccheri (principalmente glucosio e fruttosio) presenti negli acini sono i protagonisti iniziali. Durante l’appassimento, le uve perdono acqua (circa il 30-40% del peso), concentrando questi zuccheri.

EVOLUZIONE: La disidratazione non solo aumenta la concentrazione zuccherina, ma favorisce la formazione di glicerolo tramite processi metabolici (a volte con l’intervento della muffa nobile, Botrytis cinerea). Il glicerolo contribuisce alla morbidezza del vino e diventa un precursore indiretto di aromi dolci e fruttati, come quelli di frutta matura o confettura.

AROMI RESULTANTI: Note di prugna secca, ciliegia sotto spirito, fichi e uvetta.

I terpeni, composti aromatici presenti nelle bucce delle uve (soprattutto nella Corvina, vitigno dominante dell’Amarone), esistono in forma legata (glicosidi). Questi precursori non sono volatili finché non vengono liberati.

EVOLUZIONE: Durante l’appassimento, l’attività enzimatica e lo stress metabolico dell’uva favoriscono l’idrolisi dei glicosidi, liberando terpeni volatili. Il freddo invernale dei fruttai (dove avviene l’appassimento) e la ventilazione controllata amplificano questa trasformazione.

AROMI RESULTANTI: Sentori floreali (rosa, violetta), erbacei o balsamici (menta, eucalipto), anche se meno dominanti rispetto ai vitigni aromatici come il Moscato.

I norisoprenoidi, derivati dalla degradazione dei carotenoidi nelle uve, sono anch’essi presenti in forma glicosidica.

EVOLUZIONE: La lenta disidratazione e l’esposizione all’ossigeno durante l’appassimento attivano la rottura di questi composti, trasformandoli in molecole aromatiche. Questo processo è particolarmente rilevante nei mesi freddi (ottobre-dicembre), quando l’evoluzione aromatica raggiunge il picco.

AROMI RESULTANTI: Note di frutta secca (datteri, mandorle), tabacco e spezie dolci (cannella, vaniglia), che si intensificano con l’affinamento in legno.

Tannini, antociani e altri composti fenolici si concentrano nelle bucce durante l’appassimento, grazie alla perdita d’acqua e all’ispessimento delle pareti cellulari.

EVOLUZIONE:Questi composti subiscono ossidazione e polimerizzazione, evolvendo in precursori di aromi complessi. La lunga macerazione post-appassimento e l’affinamento in botti di rovere amplificano queste trasformazioni.

AROMI RESULTANTI: Profumi terziari come cuoio, cacao, caffè tostato, liquirizia e spezie scure (pepe nero, chiodi di garofano).

Acidi come l’acido malico e l’acido tartarico, naturalmente presenti nelle uve, si concentrano durante l’appassimento.

EVOLUZIONE:La riduzione dell’acido malico (spesso metabolizzato in glicerolo o altri composti) e l’interazione con gli zuccheri portano alla formazione di esteri e aldeidi, che arricchiscono il profilo aromatico. La Botrytis cinerea, se presente in modo controllato, può accentuare questa complessità.

AROMI RESULTANTI: Sentori di miele, frutta candita e sfumature eteree.

Temperatura, umidità e ventilazione durante l’appassimento, unite alla durata di questo rituale, scolpiscono con precisione la velocità e la natura delle metamorfosi aromatiche. Scelte come l’uso di graticci, la cura del grappolo – magari con un diradamento sapiente – e l’impiego di lieviti selezionati o spontanei in fermentazione cesellano il profilo finale, rendendolo un’opera d’arte olfattiva.

L’appassimento non è solo concentrazione zuccherina: è un palcoscenico chimico dove gli aromi delle uve autoctone danzano, si evolvono e si trasformano, dando vita a un bouquet unico che rende l’Amarone inconfondibile. Qui, i composti aromatici non si limitano a intensificarsi, ma si reinventano, dipingendo sfumature che elevano questi vini a icone.

Amarone e Recioto della Valpolicella celebrano una tradizione millenaria, perfezionata con maestria dalla famiglia di Gaetano Bertani: ogni calice è un racconto di passione, evoluzione e un legame viscerale con il terroir veronese.

The Wines of Tenuta Santa Maria

Combining traditional methods, advanced technology, and experience passed down through generations of family tradition, we produce wines that are the full expression of our land.