L’Ambasciatore del Vino Italiano nel Mondo: Ian D’Agata
Il 24 maggio, Tenuta Santa Maria ha avuto l'onore di partecipare a Vino100 Selected, uno degli appuntamenti più esclusivi del panorama enologico internazionale. Tenutosi a Shanghai nella raffinata cornice del Pullman Shanghai Central Hotel, l’evento ha riunito 100 cantine italiane di eccellenza selezionate in prima persona da Ian D’Agata, a contatto con uno straordinario pubblico di professionisti, buyer e giornalisti del settore enologico in Asia.

During his event Vino100, Ian D’Agata talks with Guglielmo Bertani after having tasted Tenuta Santa Maria’s wines
Ian D’Agata: tra Scienza e Vino
Parlare di vino oggi significa parlare di territorio, identità, cultura. Ma significa anche saper raccontare tutto questo con competenza, passione e visione. È quello che fa da oltre trent’anni Ian D’Agata: wine writer, autore pluripremiato di fama mondiale e divulgatore instancabile. Oltre a scrivere per testate di prestigio come Vinous, Decanter, The World of Fine Wine e Le Figaro Vin, Ian D’Agata è stato consulente per enti istituzionali e consorzi, ha fondato progetti culturali come Indigena World e il TerroirSense Wine Review, ed è docente in corsi avanzati di wine education in tutto il mondo.
Ciò che rende Ian D’Agata una figura di spicco mondiale è il suo impegno nella promozione dei vitigni autoctoni italiani, un patrimonio che rischiava l’oblio e che grazie a lui è oggi oggetto di riscoperta e valorizzazione. Con una conoscenza enciclopedica del vino italiano – non solo delle denominazioni più note, ma anche delle microzone e delle varietà più rare – D’Agata ha saputo dare voce a terroir misconosciuti, difendere l’identità delle denominazioni storiche e promuovere la loro qualità su scala globale.
La sua missione personale è quella di educare senza semplificare. Far capire che dietro un grande vino ci sono scelte agricole, geologiche, culturali. E che i vini italiani, con la loro biodiversità, meritano più di ogni altro di essere conosciuti a fondo, valorizzati e raccontati.
Ian D’Agata nella Letteratura
Ian D’Agata è autore di due testi diventati fondamentali per comprendere la ricchezza ampelografica dell’Italia. Questi due lavori hanno unito rigore scientifico, approccio multidisciplinare e una sensibilità unica nel cogliere ciò che rende ogni terroir irripetibile, il tutto comunicato con uno stile tecnico ma accessibile.

Native Wine Grapes of Italy (University of California Press, 2014; ISBN-13 978-0520272262 )
Un’opera monumentale che cataloga oltre 500 varietà autoctone italiane (tra cui anche quelle coltivate in Valpolicella) analizzandone storia, genetica, profilo organolettico e potenziale enologico. Il libro ha vinto il Premio Louis Roederer International Wine Book of the Year, affermandosi come riferimento assoluto per chi vuole comprendere la ricchezza del vigneto italiano.

Italy’s Native Wine Grape Terroirs (UC Press, 2019; ISBN 978-0520290754)
In questo secondo volume, D’Agata sposta l’attenzione dal vitigno al territorio, offrendo un’analisi approfondita delle principali zone vinicole italiane. L’autore descrive come clima, suolo e tradizione influenzino l’espressione dei vitigni autoctoni. Anche in questo libro, la Valpolicella trova spazio come esempio emblematico di un terroir complesso e unico.
Un’affinità naturale: Ian D’Agata e Tenuta Santa Maria
In un’epoca di globalizzazione enologica, il lavoro di Ian D’Agata rappresenta una guida preziosa per chi, come noi, si impegna ogni giorno a produrre vini autentici che parlano la lingua della storia, della terra e delle mani che le custodiscono. Il suo contributo non è solo tecnico o divulgativo: è una vera e propria missione culturale, che dà valore alla ricchezza varietale italiana e sostiene l’identità delle denominazioni storiche.
La visione internazionale unita alla sorprendente conoscenza locale di Ian D’Agata si sposano perfettamente con la filosofia enologica di Tenuta Santa Maria. Nel nostro lavoro quotidiano, condividiamo lo stesso suo approccio metodico e scientifico nel valorizzare le varietà autoctone della Valpolicella: noi ne coltiviamo ben 18, tra le quali Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta, attraverso pratiche sostenibili, attenzione alla tracciabilità e rispetto dell’identità produttiva. In Ian D’Agata riconosciamo un alleato prezioso nella difesa dei vitigni autoctoni italiani e dei vini come espressione autentica e profonda del terroir.
Scopri i vini Valpolicella di Tenuta Santa Maria
Per noi di Tenuta Santa Maria, essere parte di questa narrazione significa dare un senso ancora più profondo al nostro lavoro quotidiano. Vi invitiamo a scoprire i nostri vini Valpolicella – tra cui Amarone, Ripasso, Valpolicella Superiore e Recioto – frutto di una tradizione secolare e di un dialogo costante tra territorio e vitigno.
Non perdere l’occasione di degustare i nostri vini direttamente in cantina.
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Domande frequenti
Vino100 è un evento di vocazione internazionale organizzato e presieduto da Ian D’Agata, per il quale egli seleziona un esclusivo portfolio composto dalle migliori 100 cantine italiane.
I suoi libri sono: Native Wine Grapes of Italy, Italy’s Native Wine Grape Terroirs, Italy’s Grapes and Wines: The definitive Compendium Region by Region, The Ecco Guide to the Best Wines of Italy: The Ultimate Resource for Finding, Buying, Drinking, and Enjoying Italy’s Best Wines e il più recente, Barolo Terroir.
Ian D’Agata è un pluripremiato autore e divulgatore enologico italo-canadese di fama internazionale. Attualmente è presidente dello Ian D’Agata Wine Culture, una delle piattaforme di formazione enologica cinesi, che include la Ian D’Agata Wine Review e la Ian D’Agata Wine Academy. Nella sua carriera di oltre trent’anni, Ian è stato redattore presso l’International Wine Cellar di Stephen Tanzer, redattore collaboratore di Decanter e redattore senior di Vinous. Profondamente dedito allo studio delle uve da vino autoctone, Ian è stato ufficialmente nominato nel 2015 nella prestigiosa Accademia della Vite e del Vino (associazione ufficiale italiana di accademici, ricercatori e professori universitari del vino) ed è attualmente vicepresidente dell‘Association Internationale des Terroirs.